Il Sapere
Solo concia vegetale
Le materie prime che caratterizzano il nostro lavoro provengono da antiche tradizioni e nuove ricerche: cuoio, ottone, filo e cerniere lampo sono i quattro elementi su cui si sviluppa la nostra identità.
Utilizziamo, in prevalenza, la vacchetta (bovino giovane di non più di due anni) ritenuta, fin dai tempi antichi, il pellame più pregiato per elasticità, durata e bellezza.
La parte più pregiata dell’animale è la spalla, il taglio selezionato sulla groppa della bestia con dimensione di 1 m² circa.
Nella lavorazione delle vacchette usiamo solo pelli trattate con l’antico metodo della concia vegetale, un lento processo che vede le sue origini nella preistoria: è solo grazie alla concia che la pelle dell’animale giunta in conceria si trasforma in cuoio e solo al termine di questo procedimento si può parlare di cuoio di vacchetta, cuoio di vitello, cuoio di toro ecc.
L’elemento base della concia vegetale è il tannino, un composto organico vegetale che conferisce alla pelle una naturalezza unica, inimitabile e in grado di essere messa in risalto dal trascorrere del tempo.
Tra le varie tipologie di concia, quella vegetale è la sola capace di impartire al cuoio proprietà inconfondibili che ne determinano uno stile chiaro e rigoroso. Questo ha fatto sì che, oggi, la parola cuoio sia sinonimo di concia vegetale.
Un prodotto in cuoio non imbruttirà mai, anzi: acquisterà la patina del tempo e vi accompagnerà nella vita.
Informazioni più dettagliate sulla concia al vegetale sono presenti sul sito del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale: www.pellevegetale.it
Oltre al cuoio, infine, l’uso di accessori in tradizionale fusione d'ottone (www.magicsfea.it), filati tedeschi di altissima qualità (Gütermann) e cerniere lampo YKK (azienda giapponese leader mondiale nel settore) fa delle nostre creazioni la giusta risposta all’esigenza di coniugare comfort ed estetica, moda e tradizione, versatilità d’impiego e unicità.
Foto scattate presso la Conceria Badalassi di San Miniato (PI).
Lavorazione a costa viva
I nostri prodotti presentano una lavorazione a costa viva: quando il pellame viene accoppiato, non si procede a risvoltare il cuoio esterno verso quello interno per poi cucirlo, ma, grazie all'uso delle mole, i due bordi vengono pareggiati e smussati per ottenere un'unica costa. Si passa, quindi, a stendere una cera liquida chiamata tinta con la tingibordi: quando la tinta è asciutta, si procede a spazzolare la costa per farla penetrare in profondità. Si ripetono, poi, queste due ultime operazioni fino ad ottenere il risultato più soddisfacente per procedere, infine, alla cucitura.
Tutto questo lungo lavoro è necessario per favorire la durata nel tempo del manufatto perché il suo bordo esterno è la parte più soggetta ad usura; inoltre l’estetica raggiunta a lavoro eseguito è tipica del “fatto a mano”.